dall'Assemblea NO-FLY
Il tormentone dell'estate 2008: 200 voli al giorno!
A Ciampino e dintorni però l'aria cambia...
Dal giorno in cui siamo andati a manifestare sotto il Ministero dei Trasporti, il 20 giugno, ad oggi ne è passata di acqua sotto i ponti e di aerei sopra le nostre teste.
I problemi relativi alla iper-attività dell'aeroporto “G.B.Pastine” sono rimasti irrisolti: inquinamento da kerosene, rumore a tutte le ore del giorno e della notte, rischio di incidente per via delle rotte di decollo e dei bassi tempi di manutenzione dei velivoli.
Nelle pagine che seguiranno approfondiremo alcuni aspetti più specifici che renderanno evidente come bisogna continuare ed aumentare il livello di mobilitazione se vogliamo ottenere l'immediata riduzione dei voli.
In questo periodo l'Assemblea Permanente “No-Fly” non è rimasta a scrutare il cielo in attesa che le
stelle cadenti riconquistassero lo spazio occupato dai bisonti dell'aria.
Dormire sonni tranquilli non è possibile quando sia la società di gestione aeroportuale (AdR) che le compagnie aeree low-cost vogliono continuare a espandere il loro mercato fregandosene della qualità della vita di tutti noi, contando sull'appoggio degli apparati politici e istituzionali che vanno dai singoli comuni fino al “competente” Ministero.
Mettiamoci anche la storia del nuovo parcheggio vicino la sorgente “Appia”, per il momento bloccato da
una mozione approvata all'unanimità del Consiglio comunale di Roma, che è venuta a galla non si sa come (fortunatamente).
Questa vicenda ha dimostrato come in realtà c'è chi si prende degli impegni “televisivi” per risolvere il
problema dei troppi voli ma, a telecamere spente, lavora affinché si possa sfruttare l'aeroporto di Ciampino per continuare negli affari, in questo caso con alcuni soggetti privati tramite la formula del cosiddetto “project financing”:il terreno ce lo avrebbe messo il comune, i privati avrebbero fatto il resto dell'opera dipingendo tre casupole e avendo in cambio i guadagni derivati da un nuovo mega-parcheggio per i passeggeri dello scalo.
Da Ciampino ci siamo spostati ad Aprilia, dove insieme alla “Rete No-Turbogas” e al Coordinamento contro l'inceneritore di
Albano abbiamo dato vita al primo campeggio dei “No” che ha visto una grande partecipazione popolare sia alle assemblee che agli spettacoli musicali e teatrali organizzati per quattro giorni
proprio nel terreno dove la Sorgenia di De Benedetti vorrebbe costruire la centrale: unendo le nostre vertenze abbiamo così sperimentato che si possono ottenere effettivamente dei risultati
concreti, tanto che la mattina dell'11 agosto siamo riusciti ad impedire l'inizio dei lavori di recinzione delle ditte subappaltatrici.
Subito dopo il campeggio di Aprilia alcuni di noi hanno raggiunto Venaus, in Val di Susa, per partecipare alle iniziative dei No-Tav insieme a decine di altri comitati che da Palermo a Vicenza lottano
contro eco-mostri di tutti i tipi: discariche, basi militari, inceneritori, aeroporti...
In questi due mesi abbiamo quindi continuato a costruire relazioni con realtà simili alla nostra che, anche a centinaia di km di distanza, proseguono a fare informazione e ad opporsi realmente ad un
modello di sviluppo che ci vorrebbe tutti sudditi e plaudenti a qualsiasi imposizione.
Corteo del 10 maggio a Ciampino Presidio occupato di Aprilia, un messaggio chiaro..
Presidio "No Tav" di Venaus