Lettera al prof. Monti: proposta di abolizione del 7% per gli inceneritori.

Data di pubblicazione: 
Thursday 08 December 2011
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Riceviamo e volentieri pubblichiamo

di Federico Valerio.

Egregio prof. Monti, Le scriviamo per chiederle di porre fine ad una vera e propria truffa che, da diversi anni si sta attuando a danno di tutte le imprese e le famiglie italiane: la tassa del 7% sui consumi elettrici per sovvenzionare (teoricamente) le fonti di energia rinnovabile. Sottopongo alla Sua attenzione e a quella del suo ministro all'Ambiente, dr. Clini, l'opportunità di abolire subito tutti gli incentivi (Certificati Verdi) attualmente dati a chi produce elettricità bruciando direttamente "biomasse", comprese quelle presenti nei rifiuti urbani. Questa scelta non è affatto "ecologica", come in apparenza può sembrare e si vuol far credere.Grazie al sicuro e facile guadagno garantito dai certificati verdi, in Italia, insieme a nuovi inceneritori, stanno entrando in funzione centinaia di centrali elettriche alimentate con cippato di legna, paglia e oli vegetali, in molti casi oli provenienti dall'Africa e addirittura dall'Indonesia.

 

L'effetto di questa scelta, niente affatto obbligatoria, è un netto peggioramento della qualità dell'aria e della salute dei cittadini che hanno la sfortuna di vivere nelle vicinanze di questi impianti.

Dato che senza sovvenzioni pubbliche nessuno di questi impianti riesce a stare sul mercato, con l'abolizione della loro quota di certificati verdi si possono fare scelte molto utili :
- alleggerire la bolletta della luce di famiglie e imprese, ad esempio portando la tassa per i Certificati Verdi dal 7 al 5%
- al posto della combustione, incentivare la trasformazione biologica in metano di biomasse di scarto quali residui agricoli, fanghi di depurazione di acque e scarti di cucina
- incentivare la possibilità che il biometano, opportunamente depurato possa essere immesso direttamente nella rete di distribuzione del gas.

Questa scelta, in Europa già operativa, risolve brillantemente il problema dei rifiuti urbani biodegradabili, ha un impatto ambientale basso e comunque uguale a quello attuale con l'uso domestico e industriale del metano, permette il recupero integrale (calore e elettricità) del potenziale energetico dell biomasse, permette a costo zero di realizzare forme di teleriscaldamento anche per abitazioni molto distanti dall'impianto, alleggerisce la bilancia commerciale per evitato acquisto di gas libico o siberiano, rende energeticamente indipendenti gli agricoltori, ci permette di risparmiare importanti quantità di gas serra ed evitare le multe che in caso contrario ci darà l'Europa.

Infine il minore inquinamento indotto, molto probabilmente, ridurrà il numero di ricoveri ospedalieri per i numerosi effetti sanitari prodotti dalle polveri sottili, un altro piccolo contributo a ridurre il deficit del nostro Paese.

A sua disposizione per ogni sua eventuale richiesta di chiarimenti.