La rabbia degli indignados arriva in Usa, 700 arresti a New York. Centinaia di fermi per un sit-in pacifico. A New York gli “indignados” Usa protestano da settimane contro lo strapotere della finanza. Manifestazioni anche a Boston. Si allarga la protesta degli “indignados” in Usa contro le banche, Wall Street e la “dittatura della finanza”. La città più “calda” è New York dove la polizia sabato ha arrestato 700 manifestanti (quasi tutti rilasciati ieri) che hanno tentato di bloccare il ponte di Brooklyn. I fermi sono scattati quando la manifestazione (partita dallo Zuccotti Park, nel cuore di Manhattan, occupato dagli indignados dal 17 settembre) è arrivata sul ponte simbolo della Grande Mela: i manifestanti hanno cercato di fermare la circolazione e circa 700 sono stati arrestati per “turbamento della quiete pubblica”.
“Questa non era una protesta contro la polizia di New York. Non siamo anarchici, non siamo hoolingas. Ho 48 anni - spiega uno degli indignados alla Bbc -. Il problema è che l’1% della popolazione controlla il 50% della ricchezza degli Stati Uniti”. “Siamo tanti e diversi - dicono gli attivisti sul sito da cui vengono lanciate le mobilitazioni occupywallst.org -. Ma abbiamo una cosa in comune: facciamo parte di quel 99% che non può più tollerare l’avidità e la corruzione del restante 1%”. Manifestazioni e arresti anche a San Francisco mentre a Boston sono state arrestate 24 persone quando una vasta folla (circa 3mila persone) si era assiepata dinanzi agli uffici di Bank of America, la più grande banca degli States. E le mobilitazioni adesso potrebbero arrivare a Washington. “Chiediamo l’arresto di Ben Bernanke (il presidente della Federal Reserve) per tutto il denaro dei cittadini usato per salvare le banche”, spiegano gli attivisti.