Riceviamo e pubblichiamo dalla rivista Indipendenza.
Muammar Gheddafi vivo sarebbe stato "una vera bomba atomica". Parole di un colonnello del Pentagono che lo scorso 19 ottobre informava le autorità francesi della localizzazione di Gheddafi a Sirte. Secondo il periodico francese Le Canard Enchainé, Barack Obama avrebbe convenuto con il suo omologo francese, Nicolas Sarkozy, della necessità di assassinarlo. Si temeva anche la sua capacità di guida nell'organizzare una forte resistenza popolare antimperialista non solo libica, ma anche in diversi paesi africani.
A quel punto, scrive il periodico, le autorità francesi, per propri interessi e anche come fedeli subordinati del Pentagono, hanno messo in moto la loro macchina di morte e inviato 50 militari delle forze speciali, diretti da Parigi dal Centro di Pianificazione e conduzione delle Operazioni (CPCO). Il 20 ottobre un Miragé F1CR francese di riconoscimento avvistava il convoglio di veicoli in cui viaggiava il Colonnello. Un altro Mirage 200-D lanciava due bombe GBU-12 di 225 chilogrammi a guida laser. Subito dopo, a terra, intervenivano le truppe speciali francesi, uccidendo i sopravissuti e gli ultimi resistenti.
Gheddafi, ferito, veniva consegnato, come da ordini ricevuti, ai miliziani ascari del CNT presenti sul terreno, sapendo che sarebbe stato ucciso. Duplice il fine: 1) tener fuori la mano francese da un'operazione d'assassinio (ricadute giuridico-internazionali di forma e d'immagine nel continente africano); 2) avere -gli euroatlantici- una carta in mano da utilizzare sul piano giudiziario per sbarazzarsi di figure e frazioni scomode del CNT da imputare, un domani, per l'assassinio di Gheddafi.
Parigi ha comunque una lunga storia di assassinii di figure guida anticolonialiste. Ne ricordiamo alcuni:
- Chình e Hoc, esponenti del partito nazionalista vietnamita VNQDD condannati a morte da un tribunale coloniale francese e ghigliottinati nel 1930.
- Didouche Mourad, importante dirigente del Fronte di Liberazione Nazionale (FLN) algerino nel 1955.
- Mostefa Ben Bulaid, uno dei capi storici del FLN assassinato dai francesi con una bomba nel 1956.
- Ruben Um Nyobe, dirigente della lotta per l'indipendenza del Camerun asassinato dai militari francesi nel 1958.
- Lardi Ben M’hidi, dirigente del FLN assassinato sotto tortura dai paracadutisti francesi sotto comando del generale Salan nel 1959.
- Felix-Roland Moumié, dirigente dell'Unione dei Popoli del Camerun, avvelenato a Ginevra da un terrorista del servizio segreto francese SDECE nel 1960.
- Mehdi Ben Barka, importante dirigente antimperialista marocchino sequestrato a Parigi dal servizio segreto francese e assassinato dagli sbirri di Hassan II nella stessa città nel 1965.
- Jacques Nestor, membro del Gruppo dell'Organizzazione Nazionale di Guadalupe (GONG), assassinato dalla polizia il 26 maggio 1967 a Point-à-Pitre.
- Eloi Machoro, dirigente del Fronte di Liberazione Nazionale Kanak e Socialista (FLNKS) asassinato dalla gendarmeria francese nel 1981.
Una lunga lista, tra cui anche patrioti còrsi e baschi.