Judith Hermann - Nient'altro che fantasmi

Data di pubblicazione: 
Thursday 04 December 2008

Copertina del libro “Nient’altro che fantasmi”di Paolo Brama

Esce in Italia, per i tipi di Edizioni Socrates, un libro di notevole complessità e freschezza.
Opera seconda della tedesca Judith Hermann (seguito a Casa estiva, più tardi, “e/o” 2001, Premio Kleist 2002), giovane autrice considerata in patria e non solo come una delle voci più vibranti nella forma e nel racconto breve.

Nient’altro che fantasmi racchiude in sé la compattezza boreale delle atmosfere nordiche, accompagnata da un linguaggio acquatico, mellifluo. Linguaggio che l’autrice usa come strumento per incunearsi in quelle zone dell’anima spesso da altri inesplorate, se non evitate addirittura; zone impervie, costellate di presenze glaciali, fantasmatiche.

Zone che possono suscitare sgomento ma rivelare bellezza al tempo stesso, e con essa conoscenza di sé e degli altri.
Sette racconti interamente al femminile, narrati nell’alternanza tra la prima e la terza persona, in cui l’autrice costruisce intrecci e relazioni, storie corali quanto introspettive, trame e colpi di deus ex machina incastonati con la perizia del contrappunto.

Ed è proprio nell’armonia delle voci, nella ricerca della consonanza emotiva che la Hermann offre le perle più preziose, penetrando nella psiche dei personaggi con la fluidità dell’acqua. Viene alla mente l’affermazione di Bukowski nello scoprire il grande scrittore John Fante; “Ecco un autore che non ha paura delle emozioni”.

Ed è esattamente questo il coraggio dell’autrice, che scruta i personaggi nelle loro regioni più oscure, presentandoceli in una nudità pari al bagliore di un’aurora boreale.
È proprio in una di queste cornici che si snoda uno dei racconti più complessi dell’intera raccolta, Blu ghiaccio, che narra un amore vissuto in silenzio nel cuore della fredda Islanda, in un’atmosfera lirica e addensata degna di un film di Bergman.

Atmosfera che pur ghermita dal freddo muta radicalmente in L’amore per Ari Oskarsson, in cui una coppia di musicisti sui generis viene invitata ad un festival a Tromsø, festival che si rivela presto una bufala ma che darà alla coppia l’occasione di conoscere il singolare organizzatore dell’evento e signora, con i quali nascerà un vivace gioco affettivo.

Nel racconto che dà il titolo alla raccolta incontriamo invece una coppia annoiata ed imbolsita impegnata in un improbabile viaggio nel deserto del Nevada, alle prese con personaggi strampalati, motel animati da spettri e cacciatrici di fantasmi.

D’atmosfera bergmaniana anche Uno sfruttatore, storia dell’amore di una donna, narrato in prima persona, per un artista arido e irrisolto. Atmosfera totalmente diversa nel delicato e solare Acqua alta, in cui la narratrice in vacanza “incrocia” i suoi genitori anch’essi in viaggio a Venezia.

Nient’altro che fantasmi ha stazionato per diverse settimane nella classifica dei libri più venduti, diventando presto un caso letterario tanto da divenire un film nel 2007, con il titolo omonimo, girato dal regista Martin Gypkens.

Trailer del film su:

http://www.nichtsalsgespenster.senator.de/

http://cineuropa.org/film.aspx?documentID=76791&lang=it&rl=1#rl

Titolo: Nient’altro che fantasmi
Autore: Judith Hermann
Traduzione: a cura delle allieve del SETL
Collana: Paesi, parole
Pagine: 214
Prezzo: € 11,00
Pubblicazione: novembre 2008
ISBN: 978-88-7202-037-1